Sul trattato di libero scambio USA Europa TTip Economia

Il 17 Ottobre 2014 si è concluso l’accordo per il trattato di libero scambio chiamato TTip. Cosa dice e perchè non è stato spiegato alla popolazione?? Eliminazione totale dei Dazi doganali?  favori alle multinazionali…???? volontà di distruggere i piccoli produttori agricoli italiani?? Perchè  Renzi  risponde che è segreto??? ogm in vista?? Favori alla Monsanto forse?? e le nostre denominazione spariranno??? Perchè non vengono coinvolti gli agricoltori italiani per sentire cosa ne pensano??? Se questo trattato discusso nel silenzio dei media e dei giornali dovesse realmente avere dei punti cosi negativi perchè non provare a farsi sentire come istituzione…Non ci sono state critiche solo politiche ma diversi economisti e premi Nobel hanno chiesto invano chiarimenti sul contenuto….Ciò non è molto rassicurante…


Guido Fossombroni

“Le radici profonde non gelano” J.R.R. Tolkien

Ho  30 anni, sono fiorentino e da 3 anni vivo nella campagna di Trequanda in provincia di Siena. Laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie all’Università degli Studi di Firenze, sono oggi un imprenditore agricolo ed un appassionato di Botanica.  Conosco da sempre L’Accademia dei Georgofili, essendo un appassionato di storia della Toscana ed avendo come  trisnonno il Ministro e Agronomo Vittorio Fossombroni, che ne faceva parte. Vedo gli imprenditori agricoli come “custodi del nostro meraviglioso e unico paesaggio toscano”. Produco zafferano e olio nella mia azienda, L’Ettaro, alla quale ho voluto dare un nome che ne sottolineasse la piccola estensione e allo stesso tempo la capacità di fare impresa concentrandomi su micro produzioni di alto livello qualitativo. Ho affrontato molti ostacoli per la burocrazia e lo scollegamento tra le varie istituzioni ed ho percepito la volontà da parte delle associazioni di categoria di promuovere i ‘grandi’ e sfavorire i ‘piccoli’.  Partecipo al blog perché è utile secondo me creare un gruppo di interessati al mondo rurale che possa trovarsi per convegni ed iniziative e che soprattutto funzioni in ambito politico-istituzionale. La mia idea è che l’agricoltura debba essere sostenuta dalla politica con iniziative che coinvolgano direttamente gli agricoltori e gli appassionati: gente che ci mette il cuore e la faccia.

 

Commenti

  1. Vi segnaliamo che dopo domani, mercoledì 29 maggio 2015, uscirà su “GEORGOFILI INFO” (www.georgofili.info) un articolo sul Ttip e la disunione europea, a firma di Franco Scaramuzzi … buona prossima lettura!!!

  2. Guido Fossombroni Pietro Bertolotto Dice: aprile 27, 2015 at 11:45 am

    Ciò che è scritto sui giornali conta poco, come ben sappiamo, infatti, quest’ultimi tendono solo a fare scoop. Io mi sono informato presso il sito della Commissione Europea. Riporto quanto segue:

    Il TTIP costringerà l’UE a modificare la propria legislazione in materia di organismi geneticamente modificati (OGM)?

    No.

    L’UE ha un sistema rigoroso per decidere se consentire alle società di vendere un determinato OGM nell’UE. Si tratta di un processo completamente separato dai negoziati commerciali.

    La legislazione di base dell’UE sugli OGM, compresa la valutazione della sicurezza effettuata dall’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) e la procedura di gestione dei rischi non sono negoziabili, e non sarà modificata dall’adozione del TTIP.

    Tutte le domande di autorizzazione alla vendita degli OGM nell’UE sono valutate dagli scienziati dell’EFSA. I governi dell’UE tengono in considerazioni i risultati di questa valutazione per decidere se approvare le domande. Finora sono stati autorizzati 58 OGM.

    Le autorità di regolamentazione di UE e Stati Uniti si scambiano già informazioni riguardo alle politiche, alle normative e alle questioni tecniche in materia di OGM. Il TTIP potrebbe aiutarle a farlo in modo più efficace e contribuirebbe a limitare gli effetti sul commercio dei nostri sistemi diversi per l’approvazione degli OGM.”

    • I giornali fanno il loro lavoro e più scoop fanno e più vendono, se scrivono cose sbagliate bisogna dimostrare perchè lo sono..non è certo Paolo de castro o il sito della commissione europea che può darci una risposta cristallina….!!! Se lo avessero fatto non ci sarebbero
      fior di articoli che dicono il contrario.. poi mi auguro tu abbia ragione ma non sarei così categorico.

  3. Guido Fossombroni Pietro Bertolotto Dice: aprile 26, 2015 at 9:35 am

    Vorrei “tranquillizzare” coloro i quali sono spaventati dagli ogm richiamando le parole del Presidente della Commissione Agricoltura Europeo, il professor Paolo De Castro:

    ” Gli ogm sono fuori dal negoziato (TTIP), nulla dell’accordo potrà riguardare gli ogm, perchè riguardano materia non negoziabile, non è oggetto del mandato negoziale che i negoziatori europei hanno e che gli americani sanno benissimo”.

    Insomma tanto fumo per nulla…

    • Ttip, il lungo negoziato. Ue e Usa divisi da carne e Ogm
      riporto uno dei tanti articoli usciti di recente sull’argomento…tanto fumo e niente arrosto dici???questione di punti di vista!!
      17/04 14:53 CET

      Ttip, il lungo negoziato. Ue e Usa divisi da carne e Ogm
      smaller_textlarger_text
      L’Unione europea e gli Stati Uniti stanno negoziando il cosiddetto “Ttip” (Transatlantic Trade and Investment Partnership) che dovrebbe creare la zona di libero scambio più grande del mondo e che – si dice – porterà maggiore ricchezza a entrambi.

      Ma ci sono anche posizioni critiche, che mettono in dubbio i supposti benefici dell’accordo. In particolare, si teme che la clausola di protezione degli investimenti (“investor-state settlement dispute clauses”) potrebbe minare la democrazia.

      I negoziati sono cominciati nel luglio del 2013. Il 20 aprile ci sarà il nono round a New York.

      Karel De Gucht, ex commissario europeo al Commercio, dice che c‘è la possibilità che l’accordo si chiuda entro la fine di quest’anno o l’inizio del prossimo.

      Perché la Ue dovrebbe fare un accordo commerciale con gli Usa?

      Da anni si parla di un possibile accordo commerciale tra Europa e Stati Uniti, ma è con lo scoppio della crisi economica nel 2008 che il dossier si è messo concretamente in moto.

      I governi si sono decisi, anche sulla scorta del fatto che l’accordo dovrebbe far crescere le due economie senza il bisogno di investimenti, ma eliminando le barriere commerciali che renderenno più facile e semplice scambiare beni e servizi.

      Quali sono i benefici del TTIP?

      Dalla rimozione di dazi e tariffe e dall’armonizzazione della regolamentazione ci guadagnerebbero sia la Ue sia gli Usa. Secondo un report del Centre for Economic Policy Research, l’economia europea avrebbe un beneficio di 119 miliardi all’anno, gli Stati Uniti di 95 miliardi di euro.

      Quali sono i punti più controversi?

      Un punto chiave su cui Bruxelles e Washinton sono distanti riguarda gli organismi geneticamente modificati.

      La Ue ha una legislazione molto severa e finora ha approvato soltanto 52 Ogm.
      Gli Stati Uniti, invece, sono il maggior produttore di colture Ogm al mondo.

      Un altro tema controverso è la carne perché si teme che quella prodotta negli Usa, che ha standard diversi, invada i mercati europei. Negli Usa, per esempio, i polli possono essere disinfettati con il cloro, pratica che in Europa è vietata.

      Quali sono le altre fonti di preoccupazione?

      E’ la Commissione europea che conduce i negoziati per conto della Ue e degli Stati membri.

      I dubbi riguardano la trasparenza del mandato negoziale, nonostante i recenti sforzi fatti.

      La Commissione sostiene che i negoziati richiedano riservatezza e che una maggiore trasparenza equivarrebbe a scoprire le carte anche all’avversario.

      I critici del Ttip dicono poi che se nel Trattato fossero inclusi anche i servizi finanziari, questo spingerebbe a integrare la regolamentazione. Washinton non vuole, mentre in questo caso è l’Europa che spinge.
      Altri timori riguardano l’impatto che una eventuale liberalizzazione avrebbe sull’industria europea del cinema. La Commissione, accogliendo le obiezioni della Francia, ha detto che l’audio-visivo sarà escluso dall’accordo.

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