Da più di 4 anni la Siria è pervasa da una violenta guerra civile e all’interno del Paese più di 12 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
I numeri sono sconvolgenti: 7.6 milioni di sfollati e 4 milioni nei paesi confinanti, la metà di questi, BAMBINI.
Ad aggravare la situazione, l’insicurezza alimentare, passata ormai in secondo piano di fronte al cruento conflitto.
Non viene infatti reso noto che in Siria, la produzione alimentare sino al luglio 2015 è aumentata, principalmente per via delle piogge quest’anno eccezionali, ma rimane ampiamente al di sotto dei livelli pre-crisi, poiché lo scontro in corso continua a spingere sempre più persone verso fame e povertà, è quanto afferma il rapporto congiunto pubblicato dalla FAO e dal Programma Alimentare Mondiale (WFP).
In Siria si stima che complessivamente siano circa 9,8 milioni le persone che soffrono d’insicurezza alimentare, con 6,8 milioni di essi in una situazione di grave insicurezza alimentare. Per questo vi è un livello di necessità che richiede assistenza alimentare esterna. Solo dal gennaio 2015 vi sono stati più di mezzo milione di sfollati.
“È necessario il sostegno urgente dei donatori per far sì che gli agricoltori possano essere pronti per la prossima stagione di semina dei cereali, che inizia ad ottobre” è ciò che ha dichiarato Dominique Burgeon, Direttore della Divisione Emergenza e Riabilitazione della FAO.
La produzione agricola continua ad essere ostacolata dalla carenza di combustibile, di manodopera agricola e di mezzi di produzione come sementi e fertilizzanti; dal costo alto dei fattori di produzione e dalla loro qualità inaffidabile; così come dai danni ai sistemi di irrigazione e alle attrezzature. Questi elementi non fanno che aggravare la situazione d’insicurezza alimentare del paese.
Cinque anni di conflitto hanno distrutto l’economia siriana e la capacità delle persone di acquistare elementi essenziali come il cibo di cui hanno bisogno per sopravvivere.
Il termine del conflitto è sicuramente il presupposto essenziale per garantire il ristabilirsi di una situazione regolare e di un adeguato accesso al cibo.
E’ in un blog come questo, facente parte di una delle più prestigiose Accademie italiane per le scienze applicate allo sviluppo dell’agricoltura e alla sicurezza alimentare che la richiesta di aiuto per questo Paese, ormai in ginocchio può esser veicolata e sostenuta nel modo migliore ed assuma l’importanza che richiede.
E’ NECESSARIA un’immediata assistenza per far incrementare la produzione, in particolare di grano ma anche di altri cereali attraverso la fornitura di sementi di buona qualità, di fertilizzanti e di altri fattori di produzione agricoli. Questo permetterà di rafforzare la capacità di resistenza delle comunità colpite. E’ inoltre essenziale la creazione di centri di produzione e distribuzione di sementi e bestiame a livello di villaggio, per promuovere la creazione di orti e di allevamenti, ad esempio allevamenti avicoli da cortile.
Rimane comunque di primaria importanza la CESSAZIONE del conflitto.