
Ai fini della propagazione della specie possiamo ritenere la sciamatura come il sistema di riproduzione del superorganismo alveare. Una spiegazione molto semplice di come funziona questo sistema di riproduzione ci porta a prendere come riferimento la mitosi, un processo di riproduzione asessuata delle cellule eucarioti grazie al quale da una singola cellula si formano due cellule. Allo stesso modo, un processo analogo avviene in una famiglia d’api dove, per diverse cause, attraverso il fenomeno della sciamatura si formano due famiglie, ognuna con la sua regina.
I fattori che portano una famiglia alla sciamatura sono in gran parte riconducibili alla trasmissione del feromone della regina. Meno questo presidia la colonia, più alta sarà la febbre sciamatoria, ovvero la tendenza delle api a cominciare i vari processi che portano alla sciamatura. I fattori che possiamo considerare intrinseci alla famiglia sono:
- l’età della regina, più è anziana e più tende a sciamare
- il poco spazio disponibile nell’arnia e/o nido
- lo stato di salute, ad esempio le sciamature provocate da alte infestazioni di varroa, un acaro parassita
Esistono poi dei fattori che dipendono in larga misura dall’ambiente in cui si trova la colonia, come l’andamento climatico e l’abbondanza di risorse nettarifere.
L’apicoltore cerca nel suo lavoro di limitare le sciamature naturali, perché causa un indebolimento della famiglia. Questo la porterà a produrre un minor quantitativo di miele, necessario solo al suo sostentamento senza possibilità per l’apicoltore di averne per sé. Può capitare che qualche arnia sfugga al suo controllo e che comincino tutti i processi che portano alla sciamatura della famiglia.
Fig 1: recupero di uno sciame a terra con arnia in polistirolo
Poco prima che l’ape regina nuova sfarfalli da una delle tante celle reali, la vecchia regina e circa metà delle operaie si preparano alla sciamatura. Le api si riempiono la borsa melaria di miele per avere una riserva di energia ed effettuare i lavori nel nuovo nido. Questo inoltre fa diminuire la loro aggressività tanto che l’apicoltore potrebbe tranquillamente recuperare lo sciame a mani nude. La regina giovane invece rimane nel nido, perché da un punto di vista evolutivo ha un maggior potenziale riproduttivo e il rischio della sciamatura viene preso in carico dalla regina vecchia che in parte ha già compiuto il suo dovere.
Allo sciame in partenza si aggregano bottinatrici esperte ma in parte anche giovani operaie che non sono mai uscite dall’alveare e quindi non possiedono una mappa del territorio in cui si trovano. Le api più esperte dunque si dedicano alla ricerca della nuova dimora esplorando il territorio circostante. Quando trovano uno sito adeguato all’insediamento della colonia tornano allo sciame ed effettuano la danza (sistema di comunicazione delle api che sfrutta i movimenti del corpo) per comunicare alle loro compagne la notizia. È interessante constatare che tutte le api devono essere d’accordo sulla decisione del sito scelto, per questo il processo decisionale può durare anche giorni interi. Quando tutte danzano per la stessa scelta si arriva alla fine di questo lungo e difficoltoso dibattito. Questo è il momento in cui le operaie esperte si insediano all’interno dello sciame passando tra le moltitudini di compagne e cominciano a dare il segnale di partenza facendo vibrare le ali. All’improvviso tutte le api volano via formando una nuvola compatta. In questo momento solo le api ricognitrici che hanno scoperto il luogo e qualche ape anziana esperta che possiede un’intera mappa del territorio sono a conoscenza della destinazione. Dunque solo qualche ape conosce la strada per il nuovo nido e deve guidare tutto il restante sciame, che può arrivare tranquillamente a venticinque-trentamila individui.
Randolf Menzel e Matthias Eckoldt in “Die Intelligenz der Bienen: Wie sie denken, planen, fühlen und was wir daraus lernen können” (titolo italiano: “L’intelligenza delle api” – 2016) illustrano nel loro libro come si comporti lo sciame in questa procedura. Grazie all’uso di particolari radar, sono stati in grado di seguire puntualmente ogni ape attrezzata con un piccolo ricetrasmettitore dal peso di 18 milligrammi, applicato sulla parte superiore del torace in modo da non disturbare la loro normale attività.
Con questa strumentazione si è visto che poche api volano velocemente mentre la gran parte del gruppo è più lenta. Le api caratterizzate da questo volo rapido vengono denominate streaker, api “apripista” che volano dritte nella direzione del sito del nuovo nido. Tutte le altre non seguono il percorso in maniera così lineare e soprattutto così veloce ma mantengono comunque la direzione. Inoltre, studiando nello specifico le streaker si è visto come siano capaci di guidare la massa volando per un po’ e poi aspettando il gruppo, oppure anche tornando indietro se hanno volato troppo velocemente e ripercorrendo insieme al gruppo il tratto già effettuato. Con questo sistema di guida le streaker riescono a guidare lo sciame verso la loro nuova casa statisticamente nella maggior parte dei casi.
Con il processo della sciamatura le api ci dimostrano una cosa: è con il lavoro di squadra e la strategia che si vince nella partita più importante di tutte, quella per la propria vita, distinta nella vita nuova di un’ape regina appena nata, oppure la vita vissuta di una regina che comincia a sciamare con le sue leali compagne.
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Articolo redatto con la collaborazione di Davide Gobbetti
Bibliografia:
Contessi Le Api – Biologia, allevamento
L’intelligenza delle api. Cosa possiamo imparare da loro Libro di Matthias Eckoldt e Randolf Menzel