Più alberi, meno criminalità: analisi di due studi scientifici. Società

È noto come la condivisione di spazi verdi pubblici aumenta la coesione sociale e permette il coinvolgimento delle persone. Il tutto contribuisce a rafforzare le relazioni sociali e costruire un forte senso di comunità, riducendo l’isolamento e l’emarginazione.

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Al contrario invece, la combinazione di fattori quali disoccupazione, reddito basso, condizioni di salute precarie e criminalità, possono portare all’esclusione sociale ed alla disgregazione delle comunità locali, con un conseguente abbassamento della qualità della vita.

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Tra le criticità che possono essere evidenziate, sebbene il verde urbano fornisca alla gente una serie di benefici estetici, ecologici e psicologici, vi sono anche implicazioni legate alla percezione e al senso di sicurezza.

Il senso di sicurezza dipende da fattori individuali e sociali ma anche dalle caratteristiche della vegetazione, quali la manutenzione e il design. Gli aspetti della vegetazione che sono di particolare importanza includono l’assetto paesaggistico e la densità della vegetazione (ad esempio, il sottobosco a bassa densità può avere un effetto positivo sulla sicurezza personale percepita, senza ridurre gli altri benefici).

I PRINCIPALI STUDI INTERNAZIONALI

Trees and Crime in Bogota, Colombia: Is the link an ecosystem disservice or service?

Francisco J. Escobedoa, Nicola Clericia, Christina L. Staudhammerb, Alejandro Feged-Rivadeneirac, Juan Camilo Bohorquezd, German Tovare. 2018

Questa ricerca è una delle prime sperimentazione sulla relazione tra gli alberi e la criminalità nel continente sud americano.

Lo studio si è svolto a Bogotà, la capitale amministrativa ed economica della Colombia.

Ad oggi, il tasso di criminalità nazionale è in calo, dopo aver raggiunto il suo picco tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni’90.

Le misurazioni effettuate sono: la geolocalizzazione delle piante (tramite GPS), le specie, lo stato di salute e la densità delle piante.

I reati presi in considerazione in questo studio sono stati: i furti, gli omicidi, spaccio di droga e atti di violenza.

I risultati ottenuti sono stati in linea con quelli degli altri studi della comunità scientifica. In particolare, hanno riscontrato che la proporzione di copertura vegetale è inversamente correlata a vari tipi di attività criminali presi in esame.

La messa a dimora di nuove piante e quindi, l’incremento di densità degli alberi, ha ridotto l’incidenza di furti. Questo dato è interpretabile con l’ipotesi che una maggiore presenza di alberi sia più attraente per le persone e quindi, portare un maggior numero di individui a frequentare quel determinato luogo. Per i criminali, anche un numero maggiore di persone può aumentare il rischio di essere visti e segnalati alle forze dell’ordine.

Effects of greening and community reuse of vacant lots on crime.

Michelle Kondo (USDA Forest Service, USA), Bernadette Hohl (Rutgers University, USA), SeungHoon Han (University of Pennsylvania and USDA Forest Service, USA), Charles Branas (University of Pennsylvania, USA). 2016.

Questo studio è stato svolto a Youngstown in Ohio (USA) e ha preso in considerazione l’effetto degli alberi sulla criminalità nei lotti di terreno abbandonati.

Dal 1930 la città ha vissuto l’effetto della deindustrializzazione che ha portato la popolazione da 170.000 abitanti a 65.405 nel 2010 (con una riduzione del 38,47%).

Tale fenomeno ha causato un abbandono di circa 23.000 lotti di terreno su un totale di 62.569. Questi lotti di terreno abbandonati rappresentano circa 2.260 ettari, circa il 31% della superficie della città.

I residenti che vivono in prossimità di terreni vacanti immersi nel verde, li considerano significativamente più sicuri rispetto alle persone che vivono vicino a terreni urbani abbandonati.

Anche in questo studio, i risultati relativi alla messa a dimora di nuove piante su lotti liberi di terreno ha comportato una riduzione significativa delle aggressioni criminali, furti con scasso e rapine.

L’inverdimento dei lotti liberi può portare a una modifica significativa dei piani di criminalità modificando le mappe cognitive degli ambienti criminali, riducendo le opportunità di criminalità.

Il presente articolo nasce con l’intendo di contribuire ad una maggiore consapevolezza sui molteplici benefici che possono apportare le piante, anche i più impensabili, come la riduzione delle attività criminali.


“In natura non ci sono né ricompense né punizioni, ci sono conseguenze” Cit. Robert Green Ingersoll.

Laureato magistrale classe 1993, fin da piccolo coltiva l’interesse per i temi ambientali. Alle scuole superiori ottiene un riconoscimento dal Rotary Club International di Pistoia – Montecatini Terme del premio “Serietà e impegno”. É specializzato nella gestione sostenibile dell’agroecosistema presso l’Università degli Studi di Firenze. Negli anni universitari si è appassionato alle capacità che hanno le piante nel contrastare il climate change nell’ambiente urbano, grazie alla passione trasmessagli dal prof. Ferrini. Inoltre, ha partecipato al Moscow Flower Show 2020 presentando il progetto “SmartRainGarden for Moscow”. Ha conosciuto l’Accademia dei Georgofili durante gli anni universitari. Ha partecipato a numerosi convegni e ritiene l’accademia un fiore all’ occhiello per la divulgazione scientifica, sia a livello nazionale che internazionale

 

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