
Tra i vari articoli da me commercializzati vi sono anche legna da ardere, GPL in bombole e pellet. Proprio per questo motivo alcune volte mi viene chiesto quale tra questi sia il migliore per un’eventuale integrazione del riscaldamento della propria abitazione e per contenere la bolletta del metano. Oggettivamente non è facile dire quale sia la scelta piu’ giusta. Occorre valutare caso per caso, in base alle proprie esigenze.
La legna da ardere potrebbe essere un ottimo alleato. Fonte energetica antichissima, la sua richiesta sul mercato e’ aumentata in seguito al rincaro del metano. Molte persone hanno deciso di dotare la propria abitazione di un caminetto a legna proprio per questo motivo, apprezzandolo anche come elemento d’arredo. Da notare la diversità strutturale dei nuovi caminetti, spesso piu’ piccoli rispetto a quelli del passato e con meccanismi di combustione piu’ avanzati. Infatti oltre ad essere dei monoblocchi in metallo, simili a grandi stufe, che accumulano il calore e lo rilasciano lentamente, hanno un sistema detto a “doppia combustione”. Questo meccanismo consente di produrre più calore riducendo l’inquinamento atmosferico. Personalmente consiglierei un termocamino con bollitore ad acqua collegato ai termosifoni. Al momento dell’acquisto della legna occorre scegliere quella giusta per non incorrere in brutte sorprese, del tipo: il camino non si accende, la legna fa fumo, il fuoco non scalda… Approssimativamente sul mercato la legna ha un costo di 14/15 € al ql.(l’iva sulla legna è agevolata al 10%) e volendo stimare un consumo medio giornaliero per un uso domestico standard verranno bruciati circa 30/50 kg di legna al giorno . Occhio alla stagionatura, è inutile risparmiare pochi euro per acquistare della legna verde!!! Deve essere ben stagionata, possibilmente di provenienza italiana, con una percentuale di umidità intorno al 15/20%. I tipi di legna che consiglierei per un bel fuoco sono:
il faggio, con corteccia sottile, liscia, di colore grigio maculata. Fa una bella fiamma, produce molto calore.
Il cerro, ha una corteccia spessa, ruvida e bruna. Scalda molto si consuma lentamente e forma una bella brace.
Il leccio, legno molto pesante e duro, con una corteccia poco spessa e ruvida di colore scura quasi nerastra .
Il corbezzolo, ha una corteccia sottile rossastra ricoperto da tante piccole scaglie
Parliamo adesso di un altro combustibile di uso domestico:
Il GPL nel bombolone esterno è sicuramente più costoso del metano a parità di servizio.
Quello in bombole trasportabili lo si può trovare nel formato da Kg 10, kg 15, Kg 20 e kg 25. Il peso è relativo al peso netto in chili di gas. .
Nei primi tre l’IVA e’ agevolata al 10%, nell’ultimo e’ al 22%. Al momento dell’acquisto dobbiamo assicurarci che il contenuto sia in propano e non in miscela. E’ indicato dal colore del tappo apposto sul rubinetto della bombola. Esempio: Per quelle della Liquigas deve essere di colore blu, per quelle della Beyfin deve essere di colore giallo. Per utilizzare queste bombole bisogna disporre di una stufa catalitica, possibilmente ad infrarossi ( si possono trovare in offerta nei grandi magazzini a poco meno di 60 euro). Importante che dispongano del tubo per GPL con regolare scadenza e riduttore di pressione da collegare alla bombola. Queste stufe scaldano molto la zona in cui sono collocate. Accendendo la stufa qualche ora al giorno nei periodi più freddi (mi riferisco alla mia zona Viareggio) una bombola da kg 10 può durare all’incirca una settimana. Sapendo che il prezzo di una bombola da 10 kg si aggira intorno alle 20 euro si possono fare già le prime considerazioni.
Il pellet e’ l’alternativa di ultima generazione. Ci sono delle agevolazioni fiscali per l’acquisto della stufa. Fino a due anni fa l’iva sul pellet era agevolata al 10% poi chi sa per quale motivo l’hanno aumentata al 22% con conseguente incremento del prezzo finale. Le stufe si possono acquistare a vari prezzi in base ai kw sprigionati. Si oscilla dai 600 ai 2000 euro fino a più di 3000 per le caldaie. Punto di forza e’ la praticità del sistema di riscaldamento. Dalla regolazione della temperatura ambientale, all’accensione automatica perfino a distanza con un apparecchio telefonico. Alte rese energetiche grazie al tiraggio forzato con piccole quantità di combustibile. Chi ha un riscaldamento a pellet dice di aver risolto il problema della formazione di muffe sulle pareti per la diminuzione del tasso di umidità nell’abitazione. In alcune zone dove non arriva il metano sono stati realizzati impianti in grado di sostituirlo completamente. Un consumo standard nei periodi più freddi e’ di circa un sacco al giorno (sempre riferito alla mia zona) per una casa dagli 80/100mq. Un sacco di pellet pesa 15 kg e può costare dai €4,50 a € 5, 50. Questi sono gli ultimi prezzi. Per ora non sono previste variazioni. I pellet migliori sono quelli di faggio, di color sabbia molto chiaro e quello di abete di colore quasi bianco. Importante controllare le certificazioni di qualità onde evitare l’acquisto di prodotti contenenti sostanze tossiche.
Pellet a costi troppo bassi vanno sondati bene.
Spero di esservi stato utile, adesso la scelta spetta a voi!