Pacciamanti naturali in vaso per il controllo delle infestanti nel vivaismo ornamentale Agricoltura

La lotta chimica alle infestanti in vaso è la tecnica di più comune utilizzo nel vivaismo ornamentale. I prodotti maggiormente impiegati sono antigerminanti a base di pendimethalin, oxyfluorfen e oxadiazon; e diserbanti principalmente a base di glyphosate.  Ultimamente una serie di fattori, che vanno dall’adozione del PAN (Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari), alla sempre maggiore consapevolezza riguardo i potenziali rischi alla salute e all’ambiente di determinati prodotti chimici, hanno posto grande attenzione sull’impiego di tecniche alternative per il contenimento delle infestanti in vivaio.  Tra le tante alternative di possibile utilizzo in vasetteria vi è la pacciamatura, tecnica già adottata sia in pieno campo sia nel verde pubblico in particolar modo nel Nord Europa. I materiali da impiegare devono essere permeabili all’ acqua, di facile applicazione, con durata almeno pari al ciclo di vita della pianta in vaso e di prezzo pari o inferiore alla via chimica. Il mercato offre già diverse alternative testate positivamente sotto il profilo tecnico, alcuni esempi sono:

Il miscanto; pianta ad elevato tasso di accrescimento, generalmente coltivata per l’ottenimento di biomassa. Uno degli utilizzi più innovativi di tale coltura è quello di pacciamante 100% naturale. Il materiale essiccato, una volta triturato risulta molto efficace contro la ricrescita delle malerbe. Stabile al vento e alle acque di ruscellamento, il miscanto ha una forte capacità di ritenzione idrica, che limita l’evaporazione durante i periodi caldi. Il miscanto viene degradato molto lentamente andando a rappresentare anche un apporto nutritivo. Inoltre, il suo aspetto molto chiaro favorisce l’estetica della pianta in vaso.

La Fibra di legno; ottenuta dal legno di conifera scortecciato e ridotto in particelle di 2-10 mm. Durante il processo produttivo il materiale viene igienizzato termicamente e colorato con pigmenti naturali che conferiscono un tipico colore rosato. Il materiale deve essere applicato all’ invasatura, costituendo uno strato di almeno 2 cm. Una volta bagnato il materiale formerà uno strato compatto ma permeabile, resistente al vento e al ruscellamento. Oltre ad ostacolare lo sviluppo di infestanti, lo strato pacciamante rallenta l’asciugatura dei vasi e ne conferisce un aspetto cromatico gradevole.

I dischi pacciamanti; prodotti in feltro di fibre vegetali, spessi 3 mm, che fanno da “barriera” contro lo sviluppo di infestanti. I dischi sono sterilizzati termicamente, hanno una durata di 12-18 mesi e sono disponibili in un range di diametri che vanno da 14 a 56 cm. Il disco deve essere posizionato sopra il substrato al momento dell’invasatura, assicurandosi che ricopra l’intera superficie esposta all’interno del vaso. I dischi sono permeabili all’acqua e ai concimi, sono biodegradabili e limitano l’evapotraspirazione.

Il pellet biopacciamante; costituito da un mix di paglia e fieno triturati e pressati. Una volta adagiato nel vaso il pellet deve essere bagnato. Idratandosi incrementerà di quattro volte il proprio volume e formerà uno strato compatto ma permeabile (1 cm di pellet garantirà uno strato di 4 cm all’interno del vaso una volta bagnato). Il materiale oltre ad ostacolare lo sviluppo di infestanti, limita l’evapotraspirazione ed ha un effetto “antilumaca”.

L’impiego dei pacciamanti naturali, nato in Nord Europa,  sta riscuotendo sempre maggiore interesse anche nel vivaismo nazionale.  In molte aziende tali materiali stanno avendo impiego ancora in via sperimentale, ma sembrano presentare buone performance tecniche. In prima analisi, tali materiali potrebbero risultare meno economici rispetto alla consolidata via chimica, ma bisogna considerare che in molti casi, la posa in vaso dei pacciamanti potrebbe venire meccanizzata adattando le invasatrici già di comune impiego in molte aziende, abbattendo così i costi.

Se adeguatamente comunicato al cliente, l’impiego di tecniche alternative al diserbo chimico, potrebbe rappresentare un efficace strumento di marketing,  conferendo al prodotto “pianta ornamentale” un surplus economico specialmente nei mercati “eco-friendly” quali quelli nord europei.


Stefano Lucchetti

“Agricoltura, Ambiente e Territorio: tre concetti un’attività”

Sono un giovane Agronomo  che lavora principalmente nei distretti vivaistici di Pistoia e Pescia. Prima da ricercatore, adesso da libero professionista, lo scopo principale del mio lavoro è  aumentare la competitività  delle aziende agricole andando ad abbattere l’impatto ambientale da esse generate.

 

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