
Un contributo per ridurre la malnutrizione di un Mondo in costante crescita deriva da meduse, microalghe e insetti: i nuovi cibi candidati come i più promettenti. Gli scienziati ne hanno parlato anche ad Expo 2015 durante il quale si è discusso delle potenzialità di questi nuovi alimenti proprio nell’ottica di riuscire a garantire cibo sostenibile alla crescente popolazione mondiale.
Le eccezionali proprietà nutritive di alcuni cibi largamente disponibili ma culturalmente assenti dalla dieta dei popoli occidentali, come insetti, meduse e alghe, meritano di esser resi noti e valorizzati. Le prospettive di utilizzo dei nuovi cibi nell’alimentazione umana sono molto interessanti, ma bisogna fare attenzione a pianificare lo sfruttamento di queste risorse per non alterare i delicati equilibri ecosistemici.
La maggior concentrazione delle meduse nel Mediterraneo, essenzialmente costituite da acqua e proteine (soprattutto collagene), mette a disposizione una nuova fonte di proteine.
Inoltre le microalghe, anch’esse possibili fonti di proteine e dalle grandi potenzialità nutritive (contenenti acidi grassi polinsaturi, vitamine e pigmenti) potrebbero rivestire un importante ruolo nella produzione di nuove fonti alimentari sostenibili. In particolare, l’ormai famosa spirulina (Arthrospira platensis) detiene un’elevata quantità di proteine (su 100 grammi di microalga 60 corrispondono proprio a questi nutrienti), pro-vitamina A, minerali (calcio, magnesio e ferro), acido gamma-linolenico e ficocianina, da secoli utilizzata come alimento in Asia, Messico e Africa. In Paesi meno ricchi, queste fonti potrebbero garantire una dieta bilanciata e ridurre la malnutrizione.
Anche gli insetti sono ampiamente consolidati nella cultura alimentare di molti popoli. Infatti, sono circa due miliardi le persone che, in più di 90 paesi, si nutrono di insetti. Gli italiani sembrano ancora piuttosto scettici e restii all’idea di consumarli, ma secondo la FAO ci sono buoni motivi per far cadere ogni resistenza. E’ infatti opinione della Food and Agriculture Organization che il consumo di questi animali rappresenti una strada praticabile per migliorare lo stato nutrizionale delle popolazioni dei Paesi in via di Sviluppo.
Commenti
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Curioso come il via libera della UE abbia generato, negli stessi che si presentano come paladini di ecosostenibilità e pace nel mondo, una sorta di muro che si fonda più o meno sul “sia la patria del cibo, figurati se magio gli insetti come vogliono i mangia crauti del nord europa”. Questa reazione elimina tutto ciò che scrivi nell’articolo che è profondamente vera. Non commento chi dice che il via libera Ue agli insetti è stato orchestrato con lo iarc e la notizia della carne lavorata per affossare il mercato italiano e aprire all’estero, credo solo che serva un buon psichiatra.