Latte verso Oriente Alimentazione

Considerando che l’economia sta spostando il proprio baricentro verso l’Oriente, è inevitabile che anche il comparto lattiero caseario ne sia coinvolto.

La Cina conferma il proprio peso per il mercato mondiale del latte. Pechino però, nell’ultimo anno, ha modificato la natura delle proprie importazioni. Salgono nel gradimento dei cinesi il latte confezionato, che lo scorso marzo si è avvicinato alle 29.000 tonnellate (+52,9%, con 13.435 tonnellate provenienti dalla Germania), approssimandosi al record segnato nel settembre 2014 di circa 32.000 tonnellate. A marzo anche l’import dei formaggi ha quasi raggiunto 6.900 tonnellate, oltre la metà proveniente da Nuova Zelanda e Australia. In flessione, invece, le polveri di latte e il burro. Supera quota 13.500 tonnellate l’import di latte per l’infanzia nello scorso marzo, con un balzo del 31,26% su base tendenziale.

A dirlo è Clal.it, il portale di riferimento per il comparto lattiero caseario a livello internazionale.

A livello mondiale, lo scacchiere internazionale del latte è in movimento. Il blocco all’export imposto dalla Russia nei confronti dell’Unione europea, degli Stati Uniti e di altri Paesi legati  agli USA ha comportato alcuni cambiamenti nei flussi commerciali verso la Federazione Russa. Chi sta cercando di approfittarne è l’India. Il colosso indiano, primo produttore di latte al mondo, ha già cominciato a muoversi e due grandi realtà come Parag Milk Foods e Schreiber Dynamix Dairies hanno già ottenuto le prime autorizzazioni degli organismi di controllo russi del “Rosselkhoznadzor”, salvo poi un rallentamento che ora sembra aver congelato le opportunità di export. Il governo di New Delhi preme, perché con la fine dell’embargo nei confronti dell’Ue, calendarizzata per il 7 agosto, teme di perdere una grande opportunità per il settore lattiero caseario, specialmente per i formaggi a pasta dura.

I prezzi in diminuzione per latte, polvere di latte scremato, burro e polvere di siero rispetto allo scorso anno, favoriscono le esportazioni, tanto che la cooperativa australiana Murray Goulburn, 2.500 allevatori soci e volumi che la portano ad essere la quarta realtà cooperativa più importante al mondo, è pronta a varare un’operazione di “pubbling listing” sul mercato, per un valore di 400 milioni di dollari. La stagnazione dei prezzi e una tendenza ribassista piuttosto diffusa, infatti, sta spingendo i grandi esportatori dell’Oceania a valutare forti accelerazioni sull’export, per accaparrarsi una quota maggiore di mercato asiatico.


Alberto Niccolai

Microalghe come possibile risorsa alimentare del futuro, per creare nuovi settori di produzione agricola, innovare il settore ed i suoi imprenditori.

dottorando di Scienze Agrarie e ambientali dell’Università degli Studi di Firenze, al secondo anno. Ho deciso di intraprendere una strada alternativa come quella del Dottorato di ricerca, pur avendo superato l’Esame di Stato per l’esercizio della libera professione di Agronomo, proprio nell’ottica del blog che volete realizzare: proiettare l’agricoltura nel futuro. Il mio Supervisor è il Prof. Tredici che varie volte è stato invitato dalla Vostra Accademia per presentare le sue scoperte. Sono d’accordo che l’agricoltura è un’attività che ha molti legami con le tradizioni, ma deve inevitabilmente rivolgersi al futuro, probabilmente come unica chance per produrre le prossime risorse alimentari necessarie all’umanità. Esempio eclatante EXPO 2015, dove avremo cibi innovativi e di alto valore nutraceutico. A tal proposito, sono molto felice sia stata accettata nel concorso per la presentazione di idee innovative e buone pratiche già sviluppate e operanti  in Toscana la nostra proposta NUTRA-SPIRULINA, per la pubblicazione sul catalogo EXPO 2015.

E’ necessario ricercare nuovi fonti di energia e sostentamento per l’umanità, per questo le microalghe potrebbero rappresentare una delle possibili soluzioni, integrando i prodotti agricoli convenzionali ed apportando quindi un grande contributo al problema della limitazione delle risorse alimentari e dell’emergenza energetica. E’ necessario far conoscere meglio le grandi potenzialità delle microalghe come cibo, nell’ottica proprio di una nuova agricoltura:

TRADIZIONE MA ANCHE FUTURO.

Lascia un commento