La Terra dei Fuochi pt.1 – In bufala veritas Opinioni

Lo vedete il giovanotto nella foto?

È l’attore di Gomorra la Serie Salvatore Esposito che nel 2010, ancora sconosciuto al grande pubblico, si fece fotografare con in mano un limone.
Questa foto fece il giro del web.

Perché?

Eravamo nel pieno del boom giornalistico riguardante la “Terra dei Fuochi”, ed all’epoca ogni cosa, le scie chimiche, gli UFO, l’uscita dell’Italia dai Mondiali ed i calzini bucati nel cassetto venivano spiegati ascrivendoli a quello che succedeva nell’entroterra casertano e napoletano.
Lo stesso discorso vale per le malformazioni del limone che vedete in foto, conosciuto nel web come il “limone di Terzigno”.

Quello che lo sprovveduto Salvatore non sapeva, però, è che quelle malformazioni sono dovute all’acaro Eriophyes sheldoni, comunemente chiamato “acaro delle meraviglie”, il quale se attacca le gemme a fiore del limone e di altre piante di agrumi, i frutti (dei pochi che allegano) che ne risultano sono abnormi, con aspetto tentacolare dovuto al fatto che l’accrescimento del frutto procederà soltanto a partire dalle zone non interessate dalle punture. Niente di più, niente di meno.

Il web è uno strumento fantastico, spesso però, viene utilizzato male, sopratutto per la diffusione di bufale come questa. Alla bufala non c’è scampo. Mi piace pensare, però, che questa ne fosse una inconsapevole, che magari un po’ di conoscenza di Biologia avrebbe evitato.

La “Terra dei Fuochi” (espressione che detesto) è una questione seria. Se ne è parlato tanto, l’argomento ha suscitato grandi mobilitazioni dei cittadini della mia regione, ha portato alla legge sugli ecoreati, ha influenzato il mercato dell’agricoltura campana.
Sulla salubrità dei prodotti provenienti dalla Terra dei Fuochi, si sono spesi fiumi di parole e l’allarmismo, la poca approfondita informazione ed anche la diffusione di bufale belle e buone come questa, hanno fatto la loro parte nel suscitare lo scetticismo nei confronti dei prodotti agricoli campani, trasformandolo in un danno immenso all’economia locale.

Ma la diffidenza sui frutti dell’agricoltura della Terra dei Fuochi è giustificata da dati reali?

Nessuno sembra averci capito nulla, o magari nessuno ha mai voluto saperlo.
Delle indagini sono state svolte, e con un prossimo articolo cercherò di fare un po’ di ordine sulle informazioni disponibili in merito.

Restate sintonizzati.

P.S: “Magnate ‘o limone” è una comune locuzione dialettale partenopea che, tradotta letteralmente, significa “Mangia il limone” ma contestualmente assume significato di sfottò dopo una sconfitta.

 


Claudio Cropano

“Tanto vale l’uomo, tanto vale la sua terra”

 

Ho 23 anni e vivo a Wageningen (Paesi Bassi) dove sto conseguendo la Laurea Magistrale in Plant Sciences alla Wageningen University and Research Centre.

Dopo un periodo di studio all’ Instituto Politécnico de Viana do Castelo (Portogallo), nel 2014 ho conseguito la laurea triennale in Tecnologie Agrarie all’Università degli studi di Napoli “Federico II”.

Mi intriga molto il lato scientifico dell’agricoltura, disciplina tutt’oggi reputata nell’immaginario collettivo come un qualcosa di molto approssimativo e stereotipata come attività di basso livello. A mio avviso, queste sono le conseguenze di quanto poco si conosca del mondo agricolo. Da questo presupposto, ho colto al volo l’opportunità di partecipare all’allestimento di questo blog: la buona informazione come uno dei fattori chiave per destare l’attenzione su tematiche di primaria importanza, le quali non sono sempre percepite come tali.

Conosco l’Accademia dei Georgofili e sono un accanito lettore dei suoi articoli su www.georgofili.info e un affascinato della sua storia. Penso che le giornate studio, i convegni, le mostre ed i dibattiti siano ancora dei mezzi fondamentali per sollecitare e stimolare la curiosità sulle tematiche agricole, qualcosa in più forse andrebbe fatto, in merito al conferimento di borse di studio e/o di ricerca a giovani talentuosi oppure per l’approfondimento di specifiche tematiche.

Nell’immediato e nel prossimo futuro uno dei vari compiti affidati all’agricoltura è quello di sfamare una popolazione mondiale che è proiettata a crescere fino a 9 miliardi di persone entro il 2050. Saranno dunque richieste innovazioni scientifiche e tecnologiche atte a far fronte a questa crescente richiesta di cibo rispettando, in ogni caso, i principi della sostenibilità ambientale. Nello stesso tempo, la conservazione del paesaggio rurale, l’aspetto sociale e didattico dell’agricoltura dovranno rappresentare ancora i presupposti sui quali il mondo agricolo si basa.

Commenti

  1. Claudio Cropano daniele.marraccini@gmail.com Dice: settembre 7, 2015 at 4:23 pm

    Quel tipo di limone cosi’ deforme, con quelle punte che sembrano dei tentacoli, mi ricorda una varietà di limone ornamentale chiamato “Mani di Buddha”. In effetti l’aspetto è un po’ inquitante, ma non è pericoloso.

    • Claudio Cropano Claudio Cropano Dice: settembre 10, 2015 at 8:02 pm

      La varietà di cui parli è abbastanza distinguibile dalle malformazioni dei limone in foto, ma spunto interessante! :)

  2. Andrea Pesenti Dice: settembre 7, 2015 at 3:39 pm

    Ciao! Forse è troppo pensare che il grande pubblico debba avere nozioni di biologia o almeno i giornalisti che hanno fatto rimbalzare la notizia, ma una cosa contraddistingue tutti coloro che credono ad ogni notizia: mancanza di criticità e voglia di conoscere/capire. Che per i giornalisti dovrebbe essere il pane di ogni istanti di lavoro. A questo punto non servirebbero nozioni di nessun tipo, ma almeno usare con criticità uno strumento potente come internet. Purtroppo ciò manca anche in tutto il resto, dalla politica all’agricoltura. E’ proprio una questione umana, non c’è necessità e voglia di capire le cose, perchè richiede fatica e sforzo. Più passa il tempo e più si crede a tutto.

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