
Non produce alimenti, non produce per il consumo del corpo, ma non per questo non può essere dimenticata.
Perché la floricoltura, e mi riferisco a quella italiana, non è degna di considerazioni economiche di settore produttivo al pari degli altri ambiti agricoli?! Molti distretti produttivi in Italia, disseminati nelle aree prettamente vocate alla produzione di fiori permettono una vita e un indotto degni di considerazione e di difesa. Ci si preoccupa della chiusura dei confini nei confronti delle produzioni alimentari di altri Stati, per preservare una coltivazione nazionale, ma difficilmente si sente affrontare l’argomento fiori. Un prodotto voluttuario, alimenta lo spirito, che dovrebbe avere una maggiore attenzione (o comunque un livello minimo di attenzione).
Anche per la floricoltura esistono grandi marchi e grandi nomi che in qualche modo “gestiscono” cosa potrete mettere in vaso domani, ma perché questo non preoccupa? E perché non si riscontra, almeno tramite i mezzi di informazione, un reale attaccamento alle laboriose aziende italiane che si impegnano nella ricerca e nella produzione per mandare avanti attività di un settore posto nel limbo?!
La floricoltura è agricoltura.