Gocce su petalo di rosa. Agricoltura

Non produce alimenti, non produce per il consumo del corpo, ma non per questo non può essere dimenticata.

Perché la floricoltura, e mi riferisco a quella italiana, non è degna di considerazioni economiche di settore produttivo al pari degli altri ambiti agricoli?! Molti distretti produttivi in Italia, disseminati nelle aree prettamente vocate alla produzione di fiori permettono una vita e un indotto degni di considerazione e di difesa. Ci si preoccupa della chiusura dei confini nei confronti delle produzioni alimentari di altri Stati, per preservare una coltivazione nazionale, ma difficilmente si sente affrontare l’argomento fiori. Un prodotto voluttuario, alimenta lo spirito, che dovrebbe avere una maggiore attenzione (o comunque un livello minimo di attenzione).

Anche per la floricoltura esistono grandi marchi e grandi nomi che in qualche modo “gestiscono” cosa potrete mettere in vaso domani, ma perché questo non preoccupa? E perché non si riscontra, almeno tramite i mezzi di informazione, un reale attaccamento alle laboriose aziende italiane che si impegnano nella ricerca e nella produzione per mandare avanti attività di un settore posto nel limbo?!

La floricoltura è agricoltura.


Roberto Fiumara

Passione, il carburante infinito che alimenta le grandi idee 

Ho 34 anni, vivo a Santo Stefano al Mare. Sono laureato in Ingegneria Meccanica e sono un imprenditore agricolo nel settore del florovivaismo. Mi sono avvicinato a questo mondo per la famiglia e la passione. Mi piace l’immensità delle possibilità offerte ma in Italia c’è troppa burocrazia e  scarsa presenza di progetti globali. L’agricoltura è vitale ed ha un ruolo primario imprescindibile. Da sempre e per sempre.

 

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