Grow Scientific Progress: un’iniziativa per l’aggiornamento della legislazione UE sulle nuove tecniche di selezione delle piante Società

La Corte di giustizia europea ha stabilito che gli organismi ottenuti mediante nuove tecniche di selezione delle piante (comunemente abbreviate in “NPBT” dall’inglese “New Plant Breeding Techniques”) sono organismi geneticamente modificati come previsto dalla direttiva 2001/18/CE. Questa legge, nonostante i grandi progressi scientifici, non è stata aggiornata in 20 anni e la decisione si traduce in un divieto implicito della coltivazione di colture sviluppate con NPBT, causando svantaggi per la ricerca e una grave penalizzazione dell’agricoltura europea.

Le NPBT: strumenti legittimi per pratiche agricole sostenibili

Le nuove tecniche di editing genetico in ambito agricolo sono strumenti preziosi per coltivare piante più resistenti a condizioni climatiche sfavorevoli e malattie, con meno risorse e in tempi più brevi: un progresso di cui c’è grande necessità e che potrebbe rendere l’agricoltura europea più competitiva e sostenibile in attuali tempi di cambiamenti climatici, domanda crescente da parte dei consumatori e di prevista scarsità alimentare.

Un movimento per il progresso scientifico

In risposta, noi, un gruppo internazionale di studenti laureati in scienze della vita, insoddisfatti dell’esito della sentenza della Corte, abbiamo presentato una proposta giuridica che delinea un aggiornamento alla direttiva. Abbiamo avviato un’iniziativa dei cittadini europei denominata “Grow Scientific Progress: Crops Matter”, registrata il 25 luglio 2019, che sostiene l’innovazione responsabile, la sostenibilità e la sicurezza nell’uso delle NPBT.

L’ iniziativa dei cittadini europei è uno strumento ufficiale democratico che permette ai cittadini dell‘ Unione di sollecitare la Commissione europea ad agire su un determinato caso. L’iniziativa deve essere presentata da almeno 7 cittadini di diversi stati membri dell’UE. Dopo aver presentato la proposta, la Commissione dispone di due mesi per dichiarare se l’iniziativa è ammissibile. Quando la Commissione decide che un’iniziativa è ammissibile, i promotori dispongono di un anno per raccogliere un milione di firme. Le firme devono provenire da cittadini di tutti gli stati membri dell’UE, con soglie specifiche per paese e proporzionali al rispettivo numero di popolazione. Se si raggiunge la soglia di ciascun paese, la Commissione europea deve prendere in considerazione la proposta.

Una proposta fondata su scienza e democrazia

La nostra proposta comporta una combinazione di diverse possibilità legislative e chiede una chiara distinzione tra gli organismi ottenuti con nuove tecniche di mutagenesi e gli OGM convenzionali. Questi due tipi di organismi sono fondamentalmente diversi e le tecniche utilizzate per ottenerli sono tecnicamente distinte. Più specificamente, proponiamo di concentrarsi sul prodotto finale piuttosto che sulla tecnica stessa. In questo modo si garantisce la sicurezza e non si perdono i preziosi benefici delle nuove tecniche a causa di illogici ostacoli normativi. L’essenza generale della nostra proposta è che le NPBT dovrebbero essere consentiti nei casi in cui producono colture che non possono essere distinte dalle colture che si potrebbero ottenere dai metodi di coltivazione tradizionali.

Per raggiungere quest’obiettivo, suggeriamo di stabilire una lista positiva di tratti che siano sicuri e specifichi per ogni specie. Questo comporta che i prodotti ottenuti tramite NPBT, saranno sottoposti solo a una procedura di notifica anziché a un sistema di autorizzazione. Questo, solo se tali prodotti contengono tratti esistenti nella lista positiva e nessun altro materiale genetico estraneo alla specie. Invece, quegli organismi che contengono nuovi tratti, dovranno essere sottoposti alla normale procedura di valutazione del rischio, e avranno bisogno di ottenere un’autorizzazione per essere coltivati.

Il nostro obiettivo finale è generare un dibattito democratico sulle NPBT e rappresentare i cittadini che chiedono un progresso scientifico responsabile nell’Unione Europea. Adesso stiamo conducendo una campagna per raggiungere un vasto pubblico e ottenere non meno di un milione di firme per dare forma a un’agricoltura europea sostenibile nel nostro futuro.

Sosteneteci con la vostra firma qui, perché l’ agricoltura conta!

Per maggiori informazioni visita il nostro sito.

 


Lavinia è laureata in medicina veterinaria e sta seguendo un master in sicurezza alimentare, con specializzazione in diritto alimentare e affari normativi. È particolarmente interessata alle politiche che governano l’agricoltura, il benessere animale, l’alimentazione e la salute.
Sta attualmente lavorando su un progetto riguardante gli allevamenti sostenibili ed il diritto al cibo.
È inoltre la coordinatrice del comitato italiano dell’iniziativa dei cittadini Europei Grow Scientific Progress, che domanda una revisione della Direttiva che regola le nuove tecniche di selezione dei vegetali in Europa.

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