
Si è fatto tanto parlare del ‘probabile’ effetto cancerogeno del glifosato, principio attivo dell’erbicida sistemico e non selettivo Roundup, il più usato al mondo e anche in Italia (ISPRA, 2012), prodotto da Monsanto dal 1970 e dal 2001 fuori brevetto. Ricapitolando, il 23 marzo 2015 lo IARC, Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che è parte dell’OMS, Organizzazione mondiale della sanità, dopo uno studio pubblicato su The Lancet ha incluso il glifosato nella lista 2A cioè nella lista dei principi attivi dei ‘probabili’ cancerogeni. Perchè probabile? Perchè, come spiega lo stesso responsabile dello studio IARC: “è più che possibile che sia cancerogeno, ma non ci sono abbastanza prove per sostenere che lo sia“. Premetto che nulla di ciò che scriverò sarò volto a sostenere che sia il caso di abbassare il livello di guardia su prodotti che è giusto che godano di particolare attenzione e che debbano essere usati con cura e coscienza.
Da notare però che all’interno della classifica dello IARC solo le sostanza nella classe 1 sono certe cancerogene. In più nella classe 2A, dove vi è appunto il glifosato, ci sono anche le patatine fritte, i lavori che alterno il normale ciclo del sonno e anche il mate, bevanda tipica dell’Argentina. Sul solo sito della ‘US National Library of Medicine’ ci sono circa 1592 articoli scientifici che trattano di glifosato e non mostrano relazioni con il cancro. Comunque non è detto che se non si è mai visto non è cancerogeno, non lo possa essere, negheremmo uno dei punti cardine della scienza, ma altro punto cardine della scienza è avere delle prove consistenti. Ci sarebbe anche da parlare di che tipo di articolo è stato pubblicato dallo IARC, dalle numerose agenzie ed enti che hanno mostrato assenza di relazioni con il cancro, di come non sia specificato in che quantità, in che modo è cancerogeno etc…ma non è questo lo scopo del mio articolo. Per chi fosse interessato, è molto stimolante l’articolo del New Yorker apparso qualche mese fa a tal proposito: http://www.newyorker.com/news/daily-comment/roundup-and-risk-assessment
Ad ampliare ancor di più il dibattito mi è capitato sott’occhio un articolo di cui vi metto il riferimento (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3749059/), che ha un titolo decisamente curioso e controcorrente: “Il glifosato e AMPA inibiscono la crescita di cellule tumorali inibendo la sintesi intracellulare della glicina”(AMPA sta per acido aminometilfosfonico, cioè un prodotto di degradazione del glifosato). Si capisce che questo articolo non nega solamente la relazione tra cancro e glifosato, ma addirittura che abbia l’effetto opposto, cioè di fermare il cancro. Ovvio che non sono in grado, dal punto di vista medico, di dire se questo articolo sia attendibile o abbia delle imprecisioni dal punto di vista della sperimentazione o statistiche, ma mi sembra un contributo di discussione molto interessante. Gli autori dell’articolo concludono dicendo: “Questo studio fornisce la prima evidenza che il glifosato e AMPA possono inibire la proliferazione e promuovere l’apoptosi di cellule tumorali, ma non di cellule normali (Apoptosi: morte cellulare programmata). Questi risultati suggeriscono quindi la necessità di fare studi sugli animali per vedere l’efficacia o meno del glifosato e AMPA nel trattamento di tumori negli animali e la concentrazione necessaria. Se ci fosse un riscontro positivo si mostrerebbero necessari e possibili dei trial clinici vista la bassa tossicità del principio attivo negli umani. Dalle nostre scoperte, appare promettente lo sviluppo di una nuova terapia anti cancro che abbia come target il metabolismo della glicina“.
Curioso che facciano notizia solo le informazioni che cavalcano il sottofondo culturale maggiormente diffuso. Ah, a scanso di equivoci, la ricerca non è stata finanziata da Monsanto, così, tanto per chiarire.
PS: Riguardo alla questione sostanze cancerogene o anti-cancerogene, recentemente si sta sviluppando una teoria, supportata da un po’ di dati (ancora non sufficientemente consistenti da farne una verità), secondo cui gli antiossidanti accelerano il proliferare delle cellule tumorali quando sono già in atto. Mantengono invece le azioni protettive prima dello sviluppo del tumore. Sembra infatti che le cellule tumorali siano molto sensibili ai dati dei radicali liberi, molto più delle cellule normali, per cui usare antiossidanti non farebbe altro che aumentare le difese dei tumori. Non è argomento prettamente agricolo, ma è evidente il grosso riscontro che potrebbe avere dal punto di vista nutrizionale/medico e quindi anche per le produzione agricole e le nostre diete. Per chi fosse interessato: http://www.lescienze.it/news/2015/10/17/news/ruolo_antiossidanti_promuovere_cancro-2808310/
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A questo punto dico la mia
Non ho mai pensato che il Glifosato fosse acqua santa, come anche tutti gli altri erbicidi. E quindi il buon vecchio Patrick ha fatto più che bene a non bersi la pozione antitumorale.
Dico solo che negli ultimi periodi ho notato un’avversione forte e diffusa nei confronti di questo formulato non registrata per nessun altro prodotto di sintesi con simili funzioni. Dico sempre che nella realtà operativa bisogna confrontare un prodotto con le alternative correnti. A me sta bene togliere il Glifosato, ma con cosa lo sostituiamo? Esiste ad oggi un formulato con proprietà simili e con minor impatto ambientale dimostrato? … ben venga!
Nemmeno io penso che sia acqua santa, men che meno acqua da bere, nemmeno nel caso non fosse cancerogeno…come non berrei nemmeno un buon cocktail a base di rame che pur è “naturale”. In più il fatto che questo studio proponga l’idea del glofosato come antitumorale, non vuol dire che allora sia composto senza danni…in medicina si usano un sacco di sostanze che in quantità normali uccidono o fanno male (pur non essendo cancerogene), ma che nelle giuste quantità e sotto protocolli fanno addirittura bene. Questo articolo non mi sembra che dica, ragazzi brindate a glifosato, non con il prosecco, è fuori moda ormai (posto poi il fatto che pure il prosecco è canceregono visto che contiene alcool che è cancerogeno secondo lo IARC), ma mi ha colpito perchè aiuta a non schematizzare le cose come solitamente si è abituati a fare: cattivo contro buono. Invece ci sono mille sfumature e nel processo di conoscenza scientifico ci sono prove e contro prove che devono essere pesate e guardate per avere una reale comprensione. Tanto che per la cancerogenicità del glifosato non ci sono ancora prove consistenti, se no non sarebbe nel gruppo 2A, ma nell’1. Per il resto sono d’accordo con te sulle domande che poi. Sia abituati a confrontarci con rischi più o meno alti ogni giorno, ma li affrontiamo per i benefici che hanno e poichè le alternative lasciano a desiderare. Indi dovremmo affrontare così anche gli altri argomenti.
https://www.youtube.com/watch?v=ad0vfSJ9rmA
Credo che basti questo video come risposta.
Inoltre vorrei far notare che il titolo di quest’articolo tende molto a confondere il lettore, sarebbe come dire: “fumare sigarette è cancerogeno o anti-tumorale?”.
Infatti il testo ricalca molto alcuni degli articoli pro-lobby del fumo usciti a cavallo degli anni ’80 e ’90.
Se questa è la generazione di agricoltori che dovrebbe “nutrire il pianeta” allora siamo fritti (come le patatine…)
Caro Nicola,
Mi dispiace tu abbia stravolto e a tratti non capito il senso dell’articolo. Il titolo non è fuoriviante in quanto l’articolo scientifico pubblicato parla proprio di un anti tumorale. Non me lo sono inventato. Portavo solo all’attenzione questo articolo, che ha molto più validità di un video, ma non è per negare le conclusione (che non sono esaustive) dello iarc, ma per aggiungere carne al fuoco. Non la vuoi nemmeno prendere in considerazione? Non c’è problema, fai come vuoi. Io sono fatto diversamente. Saluti