Evoluzione avanti o indietro? Agricoltura

Ho visitato un paio di volte il (bellissimo) Padiglione Zero dell’Expo, che ripercorre in un percorso molto vario, scenografico e grandioso l’evoluzione delle vicende umane legate all’agricoltura e all’alimentazione. Non voglio togliere la sorpresa a chi non l’ha ancora visitato, ma voglio fare qualche considerazione personale sul messaggio che questo padiglione lascia.
Diciamo subito che sotto sotto qualcosa non mi è piaciuto. Ho avuto l’impressione che l’evoluzione raccontata qui prenda una via un po’ distorta, un po’ lontana dalla realtà. Verso la fine del padiglione si fa riferimento a come nel mondo moderno la questione agroalimentare sia fortemente caratterizzata in negativo nei paesi sviluppati dallo spreco e dalla speculazione, che influisce anche sui paesi in via di sviluppo. Prima di uscire però, per voler chiudere positivamente, si propongono alcuni esempi positivi di comunità di agricoltori e alcuni esempi di cooperazione per lo sviluppo agroalimentare.
Qualcosa non va. Il mondo bucolico e sostenibile (dal punto di vista ambientale forse sì, ma economico e sociale?) della penultima sala è molto simile a quello presentato nella seconda sala. Dunque fine uguale a inizio, quindi nessuna evoluzione. La soluzione che viene proposta contro lo spreco e la speculazione è il ritorno a modelli molto particolari e poco produttivi. Non viene fatto nessun cenno alla moderna agricoltura basata sul sapere scientifico e sulla tecnologia, quella che potremmo definire “convenzionale”. È quell’agricoltura che negli ultimi 100 anni ha permesso di sfamare popoli che prima soffrivano di denutrizione e di malnutrizione (compresi noi italiani, europei, americani). È quella agricoltura che ci permette, spendendo qualche minuto in un negozio, di avere cibo per una settimana, senza essere tutti legati ad un orto da innaffiare e seguire quotidianamente (sì, anche quando vorremmo andare al mare).
Ma siamo sicuri che la soluzione ai problemi sia tornare indietro? Perché non si vuole andare avanti? Certo, i problemi che affliggono l’agricoltura moderna e il mondo agro-alimentare in generale non sono pochi. Con la popolazione mondiale in aumento la soluzione però non può essere tornare indietro. Bisogna risolvere i problemi e andare avanti, non scoparli sotto il tappeto e “si stava meglio quando si stava peggio”.

 


Paolo Grossi

“Scienza, tecnica e ragione per un’agricoltura al servizio dell’umanità”

Sono laureato in Produzioni animali all’Università Cattolica di Piacenza, dove mi sono anche dottorato nel 2012. Sono rimasto in università fino a febbraio 2015, dove ho collaborato con il prof. Bertoni a un progetto di sviluppo agricolo nei paesi in via di sviluppo legato a EXPO2015. Da marzo 2015 lavoro per un’azienda che produce e commercializza prodotti per la zootecnia e l’agricoltura. Sono interessato al mondo agricolo a 360°, ma in particolare alla zootecnia da latte, alle nuove tecnologie e ai prodotti tipici (sono anche assaggiatore di formaggi ONAF). Dell’agricoltura in generale mi piace il fine, il fatto che i suoi prodotti siano la necessità principale di tutti (alimentazione). Più nello specifico, il lavoro con gli animali è certamente uno dei lavori più appaganti, proprio perché si ha a che fare con esseri viventi e non con macchine. Ed è molto bello vedere la passione e la dedizione che gli allevatori mettono nel loro lavoro nonostante le mille difficoltà. Dispiace invece vedere che la maggior parte dell’opinione pubblica non riconosca questi aspetti, e che anzi veda gli allevatori quasi come dei torturatori. Conosco l’Accademia dei Georgofili e la seguo da tempo; condivido sempre le sue autorevoli opinioni. Ricordo in particolare con molto piacere la prolusione in tema politica agricola comunitaria che l’accademico prof. Luigi Costato ha tenuto durante la cerimonia di proclamazione del mio dottorato di ricerca. Partecipo al blog dei Georgofili perché certamente incontri di vario genere e a vario livello e in varie forme sono importantissimi per informare e portare attenzione all’agricoltura. Spesso i giovani sono all’oscuro di che cosa sia realmente l’agricoltura, ne hanno solo un’idea approssimativa, e magari “bucolica” data dal pensiero che va per la maggiore. L’autorità, l’imparzialità ed il rigore scientifico che contraddistinguono l’Accademia dei Georgofili possono sicuramente fare molto in questa direzione.

Commenti

  1. Antonio Tulone Dice: luglio 5, 2015 at 8:56 pm

    Sicuramente il Padiglione 0, nonostante la sua maestosità, presenta alcune lacune nel proporre soluzioni alla questione alimentare.
    Sono pienamente d’accordo sul fatto che l’agricoltura debba andare avanti puntando sulla ricerca scientifica e sul progresso tecnologico, due strumenti essenziali per poter affrontare al meglio le sfide del futuro!

  2. Andrea Pesenti Dice: luglio 3, 2015 at 9:51 am

    Ciao Paolo, hai letto questo? sempre sul padiglione zero ovviamente http://exposed-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/05/06/zero/ molto in linea.

    • Paolo Grossi Paolo Grossi Dice: luglio 3, 2015 at 10:14 am

      No, non l’avevo letto prima di scrivere il mio articolo! Siamo decisamente molto in linea.

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