E’ possibile fare agricoltura senza il petrolio? Ambiente

Il prossimo 17 aprile i cittadini italiani sono chiamati a esprimersi sull’ormai celebre Referendum Trivelle. Gli elettori dovranno decidere se i permessi per estrarre idrocarburi in mare, entro le 12 miglia dalla costa, debbano durare fino all’esaurimento del giacimento, come avviene attualmente, oppure fino al termine della concessione. In pratica, se il referendum dovesse passare, cioè raggiungesse il quorum con la vittoria del sì, le piattaforme piazzate attualmente in mare a meno di 12 miglia dalla costa verranno smantellate una volta scaduta la concessione, senza quindi poter sfruttare completamente il gas o il petrolio nascosti sotto i fondali. Non cambierà invece nulla per le perforazioni su terra e in mare oltre le 12 miglia, che proseguiranno, né ci saranno variazioni per le nuove perforazioni entro le 12 miglia, già proibite dalla legge.

Al di là degli aspetti tecnici e politici credo che questo referendum possa essere lo spunto per riflettere su come gestire il rapporto con il petrolio e i suoi derivati.

Non c’è dubbio che l’avvento del petrolio e le sue molteplici applicazioni abbia contribuito a rendere più efficiente l’impresa agricola. Ma oggi una larga parte della comunità scientifica sostiene che l’utilizzo degli idrocarburi non sia più sostenibile, enon solo in termini di inquinamento ambientale, e alcuni paesi del Nord Europa si stanno adoperando per abbandonare l’utilizzo civile e industriale dei combustibili fossili.

Il nostro settore è fortemente dipendente dal petrolio, si pensi alle lavorazioni meccaniche, alle concimazioni e ai trattamenti fitosanitari di sintesi.  E’ possibile pensare a un’agricoltura idrocarburi free o è pura utopia?

Se la risposta è no, credo che dovremmo impegnarci per un utilizzo più sostenibile degli idrocarburi.

Se la risposta è sì…. Che cosa stiamo aspettando?


Niccolo Lari

Solo l’arte dell’agricoltura, che senza dubbio è vicinissima alla sapienza e, per così dire, sua consanguinea, non ha né discepoli né maestri.  (Lucio Giunio Moderato Columella, De re rustica, I sec.) Titolare dell’Agricola La Svolta. Azienda che produce in regime biologico, Vino, Olio e  Miele.Di questo mondo mi affascina sicuramente il senso di libertà che si prova a stare a contatto con la natura , l’ essere parte di un mestiere vecchio di migliaia di anni e fondamentale per l’esistenza stessa dell’uomo. Purtroppo viviamo  in un’epoca di forte speculazione, dove chi ha tante risorse spesso riesce a fare man bassa di un bene prezioso e limitato come la terra, causando generalmente un notevole aumento dei prezzi dei terreni sopratutto nelle zone più pregiate e costringendo i giovani a ripiegare su soluzioni più marginali e spesso anche meno produttive. Eppure a mio avviso l’agricoltura svolgerà ,e in parte lo sta già facendo, un ruolo fondamentale sia a livello economico che culturale. Economico perché basta pensare a quante persone ,senza lavoro, stanno trovando un’opportunità professionale in queste settore;  culturale perché è anche attraverso i tempi naturali che la natura ci impone possiamo recuperare uno stile di vita più a misura d’uomo. Partecipo al blog dei Georgofili perché tutto ciò che riguarda la conoscenza  permetterà a noi giovani di lavorare meglio, con più consapevolezza e perché il confronto può sempre  portare idee innovative.

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