CICLO-AGRITURISMO… il futuro monta in sella! Società

E fu così che si (ri)scoprì l’Italia, terra dedita alle due ruote!

Vi porto questa mia esperienza personale su un un progetto di cicloturismo a livello regionale in Veneto che si propone di utilizzare i servizi di alloggio/ristorazione/accoglienza degli agriturismi lungo i percorsi ciclabili.

Ecco appunto. Percorsi ciclabili.

Il primo grosso problema sta proprio nelle infrastrutture che (almeno in Veneto) sono tra il chiaro e scuro. Effettivamente il lavoro di promozione e ancor prima di sviluppo della rete ciclistica da parte della regione ha dato i suoi bei frutti. Ma purtroppo non basta. O almeno non basta per poter pianificare una promozione turistica mirata specificatamente ad una clientela dedita alle due ruote, e parlo soprattutto degli stranieri, gente dedita a prender la bici sia da soli che in gruppo che con la famiglia per andare al lavoro per diletto per allenamento e chi più ne ha più ne metta. Sarebbe quindi importante che queste vie ciclabili (non pretendo delle vere piste poichè in alcuni punti effettivamente diventa davvero difficile solamente immaginare delle piste per le bici) fossero almeno dotate di segnaletica adeguatamente posta in luoghi ben visibili, una segnaletica per lo meno omogenea (in alcuni casi sembra sia passato il carnevale di Rio…) ma soprattutto vi siano posizionate delle adeguate piazzole di emergenza proprio per i ciclisti e i loro mezzi, in primis fontanelle d’acqua ed eventuali colonnine di primo soccorso.

Scusate questo mio primo “pistolotto” ma era necessario per spiegare come molte aziende agricole con attività agrituristica possono sicuramente rientrare all’interno di una ben più ampia rete ciclistica al di fuori delle tratte ufficiali, proprio perchè gli elementi di cui parlavo poco fa sono già insiti nelle aziende.

1. percorsi ciclabili: spesso le strade per raggiungere queste aziende sono poco o addirittura per niente trafficate, strade asfaltate o strade bianche, al cicloturista occasionale interessa pedalare in tranquillità e godersi il paesaggio

2. fontanelle d’acqua: ogni azienda che si rispetti, una fonte d’acqua (sia essa un rubinetto o una fontana) ce l’avrà e non rifiuterà certo un bel bicchiere d’acqua per gli assetati ciclisti

3. accoglienza ed eventuale soccorso (soccorso inteso non solo come gestione di un’emergenza di salute ma anche gestione di un’eventuale problema meccanico): l’azienda agricola diventa a tutti gli effetti un punto di riferimento per i ciclisti, laddove possono trovare acqua, cibo, riparo, aiuto e perchè no? magari anche una bella officina che, seppur usata per i macchinari agricoli, può diventare un piccolo tesoro per le piccole riparazioni delle biciclette.

Va da sè che l’arrivo in un’agriturismo diventa un’esperienza unica per chi viaggia in bicicletta! L’azienda agricola è prima di tutto natura, sorrisi, buon cibo, buon vino e ristoro, se poi ci mettiamo anche qualche bel giro in bicicletta in campagna o nei dintorni… chi vorrebbe più andar via da un paradiso come questo?

Vi lascio alcuni link della mia ultima sfaticata ciclistica. Solo un esempio di come si possono creare dei bellissimi percorsi. E spero in futuro di farne altri.

Ciclovia Adige parte 1 https://www.facebook.com/media/set/?set=a.660194724081312.1073741884.318919111542210&type=3
Ciclovia Adige parte 2 https://www.facebook.com/media/set/?set=a.660197464081038.1073741885.318919111542210&type=3
Ciclovia Adige parte 3 https://www.facebook.com/media/set/?set=a.660200244080760.1073741886.318919111542210&type=3
Ciclovia Adige parte 4 https://www.facebook.com/media/set/?set=a.660201767413941.1073741887.318919111542210&type=3

 

 


Ernesto Garzotto

“La curiosità è la più grande forza che mi spinge ad esplorare questo mondo meraviglioso”

Laurea in scienze naturali, operatore agrituristico in una impresa agricola (allevamento di bovini da latte e coltivazioni). Sono anche guida naturalistica abilitata dalla regione Veneto (socio AIGAE). Personalmente mi considero una guida rurale. Mi interesserebbe l’onoterapica (con gli asini e con gli animali di bassa corte) e l’incentivazione degli orti e dei boschi sociali. La passione per il mondo rurale è arrivata dopo innumerevoli passeggiate in aperta campagna. Attualmente sto portando avanti delle idee in collaborazione con l’agriturismo e sto  contattando le amministrazioni locali per sviluppare dei progetti rurali a carattere sociale. Mi piace la semplicità della campagna, meraviglioso mondo dimenticato dall’uomo moderno. Un mondo che ad ogni stagione cambia e sa rinnovarsi. Il mondo dell’agricoltura (Italiana) ha bisogno di un rinnovamento culturale molto profondo a partire proprio dai giovani che già possiedono un’azienda agricola. Partecipo al blog dei georgofili perché sono convinto che la conoscenza delle cose è una diretta conseguenza dell’esperienza. Le giornate di studio possono sicuramente essere un buon inizio, da articolare con escursioni in campo, prove  e dimostrazioni dirette, laboratori pratici. La fase successiva di rielaborazione e confronto sarà sicuramente positiva.

 

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