BORBONIQUA – Come da un disastro nasce una comunità Società

Con questo articolo voglio raccontarvi una storia. Una storia di studenti di Agraria e di una sciagura.

Il 16 giugno 2014 una tromba d’aria si scaglia su Portici, comune nel napoletano sede del Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli “Federico II”.  La tromba d’aria non risparmia l’Orto Botanico della Reggia Portici, gioiello del Dipartimento e della Reggia Borbonica di Portici, costruito nel 1738 (video). Specie arboree rare e secolari abbattute e danni strutturali incalcolabili.  Ricordo di passeggiare dopo l’accaduto tra le piante sradicate dalla tempesta con il cuore in gola. Ricordo lo sgomento dei professori e degli addetti che curavano e preservavano  l’orto da così tanti anni.

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Prof. Riccardo Motti, direttore dell’Orto Botanico di Portici, accanto ad un cedro secolare abbattuto.

Ricordo, sopratutto, la voglia di noi studenti di reagire e di non darla vinta alla cattiva sorte. All’epoca ero parte del gruppo dei Rappresentati degli studenti del Dipartimento e di lì a poco, avremmo cominciato con i lavori per l’organizzazione della “festa delle matricole” ritrovo che ogni anno si svolge nell’Orto Botanico per accogliere i nuovi studenti del Dipartimento. Eravamo un gruppo nuovo, ci conoscevamo appena e cominciavamo a muovere i primi passi nel mondo della rappresentanza studentesca.

Ci mettemmo subito a lavoro e decidemmo quasi all’unanimità di dedicare l’edizione alla raccolta di fondi per la ricostruzione dell’Orto Botanico. “Sì ok ragà, ma dobbiamo pensare ad un nome nuovo. Un nome originale” –  “Borboniqua,  lo chiameremo così”. E Borboniqua fu. Un nome che rimanda alle origini dell’Orto Botanico e della bellissima Reggia borbonica di Portici nel quale si trova.

Cominciammo da zero, senza un soldo. Ci sostenemmo con micro(-issime) donazioni da parte nostra coinvolti nell’organizzazione, e da chiunque fosse interessato alla causa. Donazioni dai 10 ai 50 euro. Così cominciò il coinvolgimento delle associazioni studentesche, la ricerca di band e di realtà locali, la distribuzione di flyer, lo scendere per strada e parlarne con le persone, la promozione dell’evento ed infine, l’allestimento del palco e degli stand. Ricordo con affetto tutto ciò, tutto per metter in piedi un evento unico che portasse nuova linfa all’Orto Botanico.

Con non poche ansie, preoccupazioni tecniche e logistiche ce l’avevamo fatta. Il giorno dell’evento era arrivato (10 Ott. 2014). Tutto era pronto nell’area della Pallacorda, area dell’Orto dove allestimmo l’evento, e noi aspettavamo le prime persone quasi in posizione di battaglia. Qualche ora prima all’apertura, avevamo stimato intorno alle 500/600 persone. Ripensandoci, fummo un po’ naïve in quella previsione e credo nessuno si stupì del fatto che fu clamorosamente superata soltanto nelle prime ore.

Una gioia incontenibile vedere persone di tutte le età ballare circondate dalla natura del Parco Gussone a ritmo di  tammurriate, musiche popolari e dub,  e tra una band e l’altra dare una cucchiaiata alla fagiolata, un morso ad una fresella, un sorso alla birra artigianale dell’entroterra vesuviano ed al vinello rosso di Avellino. Un’ energia del genere nel Bosco non si era mai vista, e lo si poteva leggere negli occhi di chi quel bosco lo conosceva da studente, di chi girava tra gli stand degli artisti, di chi stava seduto sulle scale rollando una sigaretta, di chi lasciava scoccare le nacchere e di chi ballava a piedi nudi.

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L’impianto dei nuovi alberi acquistati con i ricavi di Borboniqua

Quasi 1500 persone parteciparono all’evento. Un successo enorme, inaspettato ma meritato. Qualche giorno dopo, consegnammo nelle mani del prof. Motti, 2500 euro ricavati dai guadagni di Borboniqua. Qualche settimana più tardi, alcuni esemplari di Quercus palustris, Quercus rubra, Schinus terebinthifolius, Barchychiton populneus, Betula pendula e Libocedrus decurrens acquistati con quei soldi già allungavano le proprie radici in quel terreno prima abitato da radici molto, molto più vecchie.

Un lieto fine, non c’è che dire. Ma quella non fu altro che la fine dell’inizio. Borboniqua ha dato inizio a molto altro. Credo che Borboniqua sia stato ciò che diede l’entusiasmo per la formazione di una nuova associazione studentesca, l’ASA Napoli (Associazione Studenti di Agraria) che dal 2014 si unisce alle già esistenti AUSF ed ASVE arricchendo ancor di più le esperienze extracurriculari degli studenti del Dipartimento di Agraria di visite alle aziende del territorio, seminari di approfondimento ed eventi culturali. Quella edizione del Borboniqua ha creato una comunità dietro di sé. Quella stessa comunità ha fatto si che Borboniqua continuasse, supportando le associazioni studentesche del Dipartimento e le attività all’Orto Botanico di Portici, rimettendo al centro della vita del Dipartimento quel polmone verde della città, a volte dimenticato. Ma sopratutto portando, quest’anno, Borboniqua alla sua quarta edizione.

Infatti questo venerdì, 7 Ottobre, tutto si ripete, ancora una volta, e quell’aria di festa invaderà i cuori di chi ci sarà. Qui l’evento e qui la pagina Facebook dove potete seguire questa comunità. Se siete in zona, vi consiglio vivamente di andarci.

A presto e viva Borboniqua e viva l’Orto Botanico di Portici!


Claudio Cropano

“Tanto vale l’uomo, tanto vale la sua terra”

 

Classe ’91, vivo a Wageningen (Paesi Bassi) dove studio Plant Sciences alla Wageningen University and Research Centre.

Sono un appassionato di miglioramento genetico e nell’ambito della mia tesi di laurea, sono coinvolto in una ricerca che caratterizza e sviluppa Chromosome Substitution Lines di Arabdidopsis thaliana, popolazioni di piante che differiscono per composizione cromosomica permettendo studi su interazioni epistatiche e mappatura genica.

Mi intriga molto il lato scientifico dell’agricoltura, disciplina tutt’oggi reputata, nell’immaginario collettivo, come un qualcosa di approssimativo e stereotipata come attività di basso livello. A mio avviso, queste sono le conseguenze di quanto poco si conosca del mondo agricolo. Da questo presupposto, ho colto al volo l’opportunità di partecipare all’ allestimento di questo blog: voglio contribuire a destare l’attenzione su tematiche di primaria importanza.

Contatti: claudio.cropano@gmail.com

Account Linkedin: http://nl.linkedin.com/in/claudiocropano

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