Astaxantina: la molecola del benessere Ricerca

L’astaxantina è un pigmento rosso presente in natura in numerosi organismi viventi. Tuttavia la principale fonte estrattiva è vegetale, in quanto Haematococcus pluvialis, una microalga unicellulare, sintetizza astaxantina come sostanza fotoprotettiva per le proprie cellule.
Questo carotenoide appartenente alla classe delle xantofille, è anche responsabile della colorazione di alcuni pesci, fra cui il salmone ed i crostacei.
La molecola di astaxantina è simile a quella del betacarotene ma piccole differenze strutturali, conferiscono grandi diversità nelle proprietà chimiche e biologiche.
Questi pigmenti proteggono le cellule e i tessuti da danni indotti dai radicali liberi e in primis dall’ossigeno singoletto, quindi sono in grado di svolgere una potente azione antiossidante.

L’ossidazione è un processo chimico al quale tutti noi siamo costantemente esposti.
Buona parte degli stress ossidativi provengono dall’ambiente esterno. Tra questi l’inquinamento, il fumo di tabacco, l’esposizione ad agenti chimici, UV e altre fonti di radiazioni ionizzanti, ma la restante quota deriva dal nostro metabolismo aerobio. Il metabolismo produce infatti come sottoprodotti molecole profondamente instabili e ossidanti che includono radicali liberi e specie reattive dell’ossigeno. Alcune di queste molecole (super ossido, perossido d’idrogeno, ossido nitrico) sono fisiologicamente utili e necessarie per la vita ma possono essere nocive se presenti in eccesso o in condizioni inappropriate.

Sebbene il nostro organismo abbia evoluto meccanismi di difesa e di controllo contro le specie reattive dell’ossigeno e i radicali liberi, non è comunque in grado di contrastare totalmente il danno ossidativo che nel tempo contribuisce all’invecchiamento ed all’insorgenza di diverse malattie.
Uno studio comparativo condotto da Terao J. nel 1989 dal nome “Antioxidant activity of beta-carotene-related carotenoids in solution” ha largamente dimostrato che l’astaxantina è un potente “spazzino” di ossigeno singoletto e la sua efficacia è il doppio del beta carotene e della zeaxantina e  da 100 a 500 volte superiore all’attività dalla vitamina E, nel prevenire la perossidazione degli acidi grassi.

Molti studi preclinici hanno valutato la tollerabilità e il profilo tossicologico dell’astaxantina sottoponendola a test mutageni e teratogeni. I risultati hanno evidenziato alcun effetto tossico, genotossico o collaterale, definendo una molecola di grande sicurezza.
Sembra quindi che questa molecola del benessere abbia senza dubbio un importante futuro in campo farmacologico.


Alberto Niccolai

Microalghe come possibile risorsa alimentare del futuro, per creare nuovi settori di produzione agricola, innovare il settore ed i suoi imprenditori.

dottorando di Scienze Agrarie e ambientali dell’Università degli Studi di Firenze, al secondo anno. Ho deciso di intraprendere una strada alternativa come quella del Dottorato di ricerca, pur avendo superato l’Esame di Stato per l’esercizio della libera professione di Agronomo, proprio nell’ottica del blog che volete realizzare: proiettare l’agricoltura nel futuro. Il mio Supervisor è il Prof. Tredici che varie volte è stato invitato dalla Vostra Accademia per presentare le sue scoperte. Sono d’accordo che l’agricoltura è un’attività che ha molti legami con le tradizioni, ma deve inevitabilmente rivolgersi al futuro, probabilmente come unica chance per produrre le prossime risorse alimentari necessarie all’umanità. Esempio eclatante EXPO 2015, dove avremo cibi innovativi e di alto valore nutraceutico. A tal proposito, sono molto felice sia stata accettata nel concorso per la presentazione di idee innovative e buone pratiche già sviluppate e operanti  in Toscana la nostra proposta NUTRA-SPIRULINA, per la pubblicazione sul catalogo EXPO 2015.

E’ necessario ricercare nuovi fonti di energia e sostentamento per l’umanità, per questo le microalghe potrebbero rappresentare una delle possibili soluzioni, integrando i prodotti agricoli convenzionali ed apportando quindi un grande contributo al problema della limitazione delle risorse alimentari e dell’emergenza energetica. E’ necessario far conoscere meglio le grandi potenzialità delle microalghe come cibo, nell’ottica proprio di una nuova agricoltura:

TRADIZIONE MA ANCHE FUTURO.

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